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Partite Iva, nel primo trimestre in calo su 2017

    Arrivano i dati trimestrali dell’Osservatorio delle Partite Iva. Il 2018 si apre con una flessione nel numero di aperture rispetto al dato fatto registrare nel primo trimestre 2017.

    Primo trimestre 2018: partite iva in calo

    Diminuisce, anno su anno, il numero delle partire iva aperte nel corso dei primi tre mesi del 2018. Secondo le ultime rilevazioni effettuate dall’Osservatorio delle Partite Iva, infatti, i dati relativi al primo trimestre dell’anno in corso raccontano di 179.538 nuove partite Iva aperte, un numero che, nel confronto con lo stesso periodo del 2017, fa registrare una flessione pari all’1,8 per cento. Aumenta, invece, il nuemro dei soggetti che hanno scelto di aderire al regime forfettario: sono 74.647 e rappresentano il 41,6 per cento del totale delle nuove aperture. L’aumento rispetto al dato dell’anno precedente è pari al 4,5 per cento.

    Partita Iva, tra dubbi e certezze

    Diminuisce, quindi, il numero dei professionisti. Dato che si legge a molteplici letture e che racconta un importante spaccato della situazione occupazionale italiana. Certo è che, nel Belpaese, è ancora forte la tendenza a preferire un’occupazione dipendente a una a partita Iva. Spesso a spingere verso questa scelta è la paura di non riuscire a gestire nel modo giusto tutto ciò che ruota intorno a questo mondo, dalla gestione della fatturazione al versamento della stessa Iva. Un problema a cui offre una soluzione la pratica guida per freelance di Fatture in Cloud, uno strumento nato per agevolare il rapporto tra professionisti e contabilità, superando numerosi pregiudizi.

    Focus natura giuridica

    Come ogni trimestre, i dati dell’Osservatorio delle Partite Iva offrono un approfondimento interessante su come si sta evolvendo in Italia questo settore. Nel primo trimestre 2018, in particolare, il dato relativo alla natura giuridica delle nuove partite iva evidenzia come la maggior parte (ben il 72,2 per cento del totale) faccia riferimento a persone fisiche. Il 22 per cento, invece, fa riferimento a società di capitali, mentre la quota delle società di persone è il 4,6 per cento. Infine, le categorie dei “non residenti” e di “altre forme giuridiche” rappresentano complessivamente lo 0,7 per cento del totale delle nuove aperture.

    Cosa cambia anno su anno

    Rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente, si verifica una crescita degli avviamenti per le società di capitali (in crescita del 3,6 per cento). Diminuiscono, invece, le persone fisiche (-2,6 per cento) e una diminuzione più importante per le aperture relative alle società di persone (-11 per cento).

    Il Nord guida la classifica

    Nel primo trimestre dell’anno, tra l’altro, la maggior parte delle nuove aperture di partite iva si è registrata nel Settentrione. E’ il Nord, infatti, a guidare la classifica dei nuovi professionisti. Qui si registra il 44,3 per cento delle nuove aperture. Il 21,7 per cento è localizzato al Centro e solo il 34 per cento tra Mezzogiorno e Isole. Cresce, rispetto al 2017, il numero delle partite Iva aperte in regioni come l’Abruzzo (+12,7 per cento) o in aree come quella della Provincia Autonoma di Bolzano (+5,6 per cento. In aumento anche i dati lombardi (+2,4 per cento). Flessioni sensibili in Basilicata (-23 per cento), Calabria (-19,1 per cento) e Sardegna (-16,6 per cento).