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I principi dell’oleodinamica e il suo funzionamento nell’industria

    L’industria meccanica sfrutta i principi dell’oleodinamica per creare macchinari che sono in grado di svolgere lavori pesanti, in modo efficiente e preciso.
    L’oleodinamica è una branca dell’ingegneria meccanica e, più in particolare, della fluidodinamica.
    Si tratta di una materia che studia l’energia prodotta dai fluidi sotto pressione, nel caso dell’oleodinamica, come suggerisce il nome stesso, il fluido interessato è l’olio.

    Cos’è un sistema oleodinamico

    L’oleodinamica, dunque, è una materia che studia l’energia prodotta dall’olio in pressione. Questo principio si applica alle macchine idrauliche usate per sollevare e movimentare oggetti di grandi
    dimensioni.
    Attualmente questo sistema è largamente usato in ambito industriale, sia a livello mondiale che nel settore ingegneristico italiano.
    Il nostro Paese rientra tra i primi 5 produttori europei di impianti e componenti oleodinamici.

    Come funziona un sistema oleodinamico

    Semplificando, il sistema oleodinamico consiste nel fluido che inserito in un circuito tramite una pompa produce movimento. Di conseguenza, è facile capire che il fluido in questione, in questo caso l’olio, viene emesso in circolo con una determinata pressione/potenza.
    Tutto ciò genera energia, che può essere sfruttata per far scaturire il movimento e dunque per mettere in moto un macchinario o alcune sue parti.
    Il movimento che viene prodotto dal liquido in pressione può essere di due tipi: lineare o rotatorio.Il movimento lineare produce un moto che segue una linea dritta, in questo caso l’attuatore può avere una forma cilindrica. Al suo interno un pistone viene mosso dalla pressione del fluido. Questo scivola all’interno della camicia e fa muovere uno stelo, provocando il movimento lineare.

    Il movimento rotatorio, invece, come suggerisce il termine stesso, permette ad una ruota di girare. Questa tipologia di moto viene usata nelle macchine da lavoro come gli escavatori, i trattori, gli argani, etc.

    Come è fatto un impianto oleodinamico?

    Un impianto oleodinamico è costituito da numerosi elementi, ma potremmo sintetizzare il tutto dividendoli in tre gruppi.
    • Il gruppo generatore dove avviene la trasformazione dell’energia meccanica in energia idraulica.
    • Il gruppo di controllo che permette di veicolare i liquidi attraverso valvole e distributori oleodinamici.
    • Il gruppo di utilizzo formato da attuatori di diverso tipo.

    Problematiche dell’oleodinamica

    Sebbene l’oleodinamica sia una materia molto importante in ambito industriale, tanto da essere tutt’oggi il principio preferito per la produzione di macchine da lavoro, ha dei difetti: i consumi e l’inquinamento.In effetti, gli impianti oleodinamici producono sostanze dannose alla natura e all’essere umano. Inoltre, per far funzionare i macchinari sono necessarie ingenti quantità di energia elettrica, ciò si traduce in grandi consumi.
    Chi progetta questi impianti deve fare molta attenzione alla fase di monitoraggio dei singoli cicli produttivi. Durante questa fase è opportuno tenere sotto controllo la temperatura, evitando che l’alta pressione provochi il surriscaldamento dell’intero sistema.

    Circuito oleodinamico: da cosa è composto?

    Un circuito oleodinamico, come abbiamo visto, è composto da numerosi elementi:· una pompa, la cui funzione è quella di portare il fluido (l’olio) alla pressione necessaria per far funzionare l’impianto;

    · un serbatoio, dove viene contenuto il fluido in questione e che deve avere la capacita di dissipare il calore accumulato dallo stesso durante il funzionamento dell’impianto;

    · un filtro, che può essere presente in fase di aspirazione o di scarico e svolge la funzione di eliminare le impurità dal fluido.

    · gli attuatori che convertono l’energia prodotta, si tratta di cilindri idraulici e nel caso degli impianti oleodinamici sono in acciaio inox;

    · i regolatori di potenza hanno la funzione di regolare la potenza prodotta dalla pompa, in base alle necessità dell’impianto;

    · le valvole controllano la portata e la pressione del fluido, esse svolgono un lavoro di sicurezza;

    · i distributori idraulici sono anch’essi delle valvole, ma la loro funzione è quella di collegare le pompe con il resto del circuito;

    · gli strumenti di misura e i sensori che svolgono una funzione di vigilanza dell’intero sistema oleodinamico, verificando che temperatura e pressione siano sempre nei limiti di sicurezza.